Capita molto spesso di sentirmi chiedere: “C’è un modo per pubblicare in un colpo solo su Facebook, Twitter, Google+ e qualunque-social-comprenda-la-mia-presenza?”
Perché, così, si risparmia tempo.
Perché in un secondo sono onnipresente con status, foto, video e chi più ne ha più ne metta, praticamente ovunque. Facile, no?
I tool che permettono, in modalità freemium, di aggiornare i propri social-presidi sono un bel po’: Hootsuite, Postpickr o Buffer, solo per citarne alcune che rendono possibile, (con differenti capacità e servizi offerti), aggiornare in un clic tutti i tuoi Profili, Pagine ed affini.
Dalla dashboard inserisci il testo, l’immagine o il link che vuoi pubblicare, selezioni su quali social la vuoi pubblicare e fai clic.
Diversi piccioni con una fava, ma...
C’è un ma!
Questi meravigliosi strumenti (utilissimi per monitorare la propria attività, per altro), esprimono al meglio le loro potenzialità se usati cum granu salis e presentano comunque delle criticità.
Ci sono diverse ragioni per le quali non è una buona idea pubblicare un contenuto automaticamente sui vari social, tra le più importanti troviamo:
1. Ogni social network richiede uno spazio, una modalità comunicativa ed un linguaggio specifico
Su Twitter ho 140 caratteri disponibili.
Su Facebook 63.206 .
Su Google+, pare 100.000.
Su LinkedIn 600.
Su Facebook posso usare espressioni come “condividere” e “mi piace”, su Twitter non esiste condividere, esiste il ReTweet al massimo.
Su Twitter devo essere, per limiti imposti, attrattivo in poche parole e sfruttare al massimo le capacità della comunicazione verbale, mentre su Facebook e Google+ ho la possibilità di arricchire ciò che pubblico e puntare sull’impatto visivo immediato che offrono le immagini;
su Instagram grandissima importanza ricoprono gli hashtag, anche usati in fila ed in gran quantità, mentre tanti hashtag, uno dietro l’altro, in altri social network rischiano di essere ingombranti e fuori luogo.
Ciò richiede una diversa struttura del testo, differenti linguaggi e differenti modalità comunicative.
2.Ogni social network ha un “miglior momento per pubblicare” differente
Monitorando la tua attività sui social potresti renderti conto che, ad esempio, i tuoi follower sono più propensi a retwittare ciò che pubblichi durante l’orario lavorativo infrasettimanale, mentre i fan su Facebook preferiscono interagire con i tuoi contenuti durante il week end o dopocena tra il lunedì ed il giovedì.
Perché, magari, su Facebook ti segue una certa tipologia di persone, con un certo tipo di abitudini, su Twitter un’altra tipologia ancora.
O, semplicemente, sono la stessa tipologia di utenti che usa social differenti in diversi momenti della giornata e per scopi diversi.
Tu e soltanto tu puoi analizzare e capire chi, quando e come interagisce con la tua azienda e condividere lo stesso contenuto nello stesso momento su social network diversi può farti perdere importanti interazioni.
3. Che idea vuoi dare di te e del tuo brand?
Se inizio a seguire il tuo account Twitter e vedo che la maggior parte dei tweet altro non sono che autopubblicazioni di post su Facebook, sicuramente con i testi troncati ed un link di accompagnamento, mi farò l’idea di una gestione professionale e superficiale, senza contare che il contenuto risulterà sicuramente meno attrattivo di uno caricato nativamente o ottimizzato per Twitter (es. con anteprima del link, foto correlata, hashtag specifici, mention o tag delle altre figure interessate dal post).
Sicuro di voler dare questa impressione?
Quindi, è il caso di pubblicare lo stesso contenuto in tutti i social con un clic solo per risparmiare una manciata di minuti?
A mio avviso no. Certo, può aver senso fare qualche attività di cross-posting tra i vari social in modo da favorire lo interscambio tra le varie base fan e follower (in particolare funziona bene il binomio Instagram/Facebook), ma in generale non è una bella pensata ed è poco professionale.
Vale la pena utilizzare le varie piattaforme di Social Media Management per gestire la nostra attività sui social?
Sì, certo.
Prima di tutto perché ti permettono (ad esempio Hootsuite), anche gratuitamente, di programmare i tuoi post, in modo che vengano pubblicati nell’orario che reputi più congeniale, secondariamente perché hanno varie funzioni che rendono possibile monitorare il tuo andamento sui social (anche qui, in modo diverso di tool in tool) e poiché la fase di analisi e monitoraggio è fondamentale in ogni social-strategia che si rispetti, ne vale sicuramente la pena. Inoltre ti consentono di gestire rubriche, team e offrono varie funzionalità che spesso i social nativamente non offrono.
Ricordati però sempre di ottimizzare i tuoi post in base all’ambiente nei quali li vuoi pubblicare; questo inciderà sulla loro performance e sull’immagine che vuoi dare del tuo brand.
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